LUCI DI EMERGENZA
Dedicare tempo all’illuminazione di emergenza è un’operazione che dovrebbe diventare consuetudine anche quando si parla di abitazioni private, figuriamoci nei luoghi accessibili al pubblico. Quest’articolo non vuole analizzare le normative vigenti. Lo scopo di Lighting&Restaurants è invece quello di spostare il punto di vista su una tematica da sempre bistrattata e lasciata in mano al sempreverde ritornello dello “spendere il meno possibile”.
Nella maggior parte dei casi l’illuminazione di emergenza ha un impatto estetico terribile su qualsiasi ambiente. Da un lato perché i professionisti dedicano scarsa cura alla sua progettazione, limitandosi a riconoscerne l’importanza a livello normativo ma dimostrando poi poca conoscenza e interesse alle innumerevoli soluzioni che il mercato oggi può realmente offrire. Dall’altro lato, c’è poi il cliente, che “subisce” l’imposizione normativa per mere ragioni di sicurezza. Il suo primo pensiero sarà sempre quello di risolvere la questione con la minor spesa possibile.
L’illuminazione di emergenza è un obbligo di legge. Se ci deve essere per forza, tanto vale considerare varie possibilità che possano armonizzarne la presenza anche da un punto di vista estetico
Non tutti conoscono la possibilità, per esempio, di garantire al cliente il rispetto della normativa utilizzando le sole lampade scelte per illuminare gli ambienti. Ciò è possibile grazie dall’utilizzo di grandi batterie (UPS) posizionate a monte di un impianto e che in caso di black out mantengono accesi alcuni corpi illuminanti. Certo è necessario predisporre l’impianto elettrico in modo opportuno, ma un lighting designer in questo modo potrà studiare contemporaneamente non una bensì due tipologie di illuminazione, quella di atmosfera e quella di emergenza, tendendo conto fin da subito dei posizionamenti necessari e ottimizzando così il numero di corpi illuminanti. Un’altra possibilità è rappresentata dall’utilizzo di prodotti costruiti con particolari ottiche diffondenti, in grado di illuminare le vie d’uscita, come richiesto dalla normativa, ma con un design di prodotto minimale.
Quanti di voi associano le lampade di emergenza a quei brutti rettangoli di plastica bianca posizionati nei luoghi pubblici in ogni angolo disponibile? Oggi grazie ai led c’è stata un piccola evoluzione, a livello estetico il risultato rimane nella maggior parte dei casi davvero desolante. Pensate a un ristorante con un soffitto in legno sul quale sono state posizione quelle lampade di emergenza bianche: decisamente un pugno in un occhio. Alcune aziende sensibili a questa tematica hanno sviluppato prodotti esteticamente molto più gradevoli, capaci di combinarsi, per finiture e design, con le più stravaganti soluzioni degli architetti. Non approfittarne per scarsa attenzione sarebbe davvero un peccato.
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